Come scegliere le piantine da orto in un vivaio

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FONTE: https://www.coltivazionebiologica.it

La scelta delle migliori piantine da orto è fondamentale sia per le aziende agricole di grandi dimensioni, che per il piccolo contadino. Le piantine, vendute di norma nei contenitori alveolari in polistirolo, rappresentano “la partenza” del nostro dell’orto, cosa che deve avvenire al meglio. Mettere a dimora piantine da orto cresciute male in vivaio, può pregiudicare sin dall’inizio la riuscita della coltivazione.

In quest’articolo capiamo quali sono le caratteristiche che devono avere le piantine da orto, per poter fare la nostra scelta d’acquisto in maniera consapevole e vigile.

Come crescono le piantine in vivaio per il nostro orto

Piantine da orto in vivaio
Le piantine destinate all’orticoltura professionale o hobbistica, vengono prodotte da aziende specializzate del comparto florovivaistico. I contenitori usati sono di polistirolo e sono dotati di numerosi alveoli. Si usano materiali sterilizzati, terriccio o torba fine di alta qualità, perlite in superficie, macchinari per la posa del seme. La crescita avviene in apposite serre, dove temperatura, umidità e irrigazione sono sempre sotto controllo. Ci sono vivai che operano secondo i dettami dell’agricoltura biologica e che si rivolgono per lo più ad aziende certificate bio. Sono questi i vivai che dovreste ricercare per acquistare le vostre piantine. Purtroppo però, la maggior parte non lavora in biologico.

Come si valuta la qualità di una piantina da orto

Dal punto di vista agronomico, una piantina da orto si giudica in base alla sua capacità di affrancamento. In sostanza, si valuta in quanto tempo, dopo il trapianto, questa riprende la sua attività vegetativa e con quali percentuali di attecchimento. Se ci sono molte mancanze dopo il trapianto vuol dire che le piantine non sono di buona qualità.

Cosa succede quando trapiantiamo piantine nell’orto

Le piantine, al momento del trapianto, vengono trasferite dalla serra in piena aria. In serra, come detto, le condizioni ambientali sono stabili e controllate, molto diverse da quelle in campo aperto. Le foglie di una piantina cresciuta in serra traspirano molto. Tale condizione s’incrementa passando in campo, specie nei trapianti estivi, con alte temperature, bassa umidità e vento, condizioni diverse da quella delle serre.
Aumenta la necessità d’acqua, che non può essere soddisfatta dall’apparato radicale esistente, che ancora non è del tutto pronto. Per questo il terreno deve essere ben umido e irrigato prima e dopo il trapianto.

Lo stress da trapianto

La piantina da orto, quando viene trapiantata subisce il cosiddetto stress da trapianto. Questo consiste, in sintesi, in un arresto temporaneo della crescita. Se abbiamo acquistato delle buone piantine, però, all’arresto seguirà poco dopo una veloce formazione di nuove radici (affrancamento). Le nuove radici che si formano, devono essere in grado di far riprendere l’attività vegetativa, emettendo nuove foglie. Ulteriore accortezza quando si trapianta è quella di far aderire bene il pane di terra della piantina al terreno dell’orto, senza posizionarlo troppo in profondità.

Differenze tra piante di diverse specie orticole

Ci sono alcune coltivazioni che reagiscono meglio al trapianto rispetto ad altre. Una su tutte è il pomodoro, pianta in grado di attecchire con rapidità, anche in condizioni di elevato stress. Più difficili sono le piante cucurbitacee (zucchina, cetriolo, zucca, luffa…), che impiegano più tempo ad affrancarsi.
Requisiti ideali di una piantina da orto

Per superare in fretta lo stress da trapianto ecco quali requisiti devono avere le piantine da orto acquistate in vivaio:

  • buona riserva di sostanze nutritive, con tessuti poco acquosi e consistenti;
    apparato fogliare efficiente dal punto di vista fotosintetico, di colore verde brillante e uniforme;
  • assenza di foglie gialle;
  • steli robusti e internodi corti, con capacità di resistere alle sollecitazioni meccaniche (trasporto, venti, ecc.);
  • apparato radicale ampio e ben distribuito nello spazio a disposizione;
  • radici sviluppate in un rapporto equilibrato con la parte aerea;
  • assenza di radici fascicolate o aggrovigliate;
  • le radici non devono uscire dal fondo del contenitore e crescere negli interstizi o nella parte inferiore;
  • evidente formazione di peli radicali;
  • radici bianche;
  • età giusta e assenza di fioritura.

L’importanza di acquistare piantine giovani

Un problema in cui spesso incappano gli orticoltori è quello di acquistare piantine da orto troppo in là con l’età. È bene invece usare quelle allo stadio giovanile. Ma come si capisce se una piantina è giovane? Oltre all’assenza di foglie gialle e radici troppo sviluppate, non vi deve essere fioritura. Fiori precoci, ovvero prima della formazione della struttura vegetativa, penalizzano infatti molto la produzione finale. Acquistando piantine di pomodoro è facile accorgersi dell’assenza di fioritura, basta che non vi siano i primi abbozzi. Più complicato è, però, per piante come il cavolfiore. In questo caso, infatti, il passaggio alla fase riproduttiva si manifesta in campo, quando ormai è tardi, con la formazione anticipata della infiorescenza che rimane di ridotte dimensioni e bassa qualità. Questo fenomeno è detto della bottonatura.

Gli errori dei vivaisti sulle piantine

Il passaggio delle piante dalla fase vegetativa a quella riproduttiva, può essere indotto da azioni sbagliate in vivaio, come: stress termici e/o nutrizionali, o una prolungata permanenza in vivaio. Altri segnali di piantine da orto “vecchie” sono: ingiallimento dei cotiledoni; crescita dell’apparato radicale in senso circolare, lungo la parete dell’alveolo (root bound). In questo secondo caso, una volta in campo le radici conservano l’orientamento circolare, rallentando l’affrancamento della pianta.

Preferire piantine da vivaio tenute in alveoli grandi

Un fattore che influenza la qualità della piantina da mettere nell’orto è la grandezza dell’alveolo in cui viene cresciuta. Per motivi economici i vivaisti tendono ad usare contenitori alveolari con molti fori, quindi di ridotta dimensione. Questa eventualità va bene per piante come la lattuga, ma in ogni caso riduce i tempi per la permanenza della pianta in vivaio. Dunque è più facile che le piantine in contenitori troppi fitti siano di peggiore qualità. Per le Cucurbitacee, poiché l’apparato radicale è molto sensibile allo stress da trapianto, si usano alveoli di diametro non inferiore a 5 o 6 cm.

Acquistare le piante presso un vivaio di fiducia

Districarsi in mezzo a tutti questi parametri di tipo tecnico non è facile per chi vuole solo scegliere delle piantine per l’orto. La qualità di queste ultime, alla fine, dipende non solo dal lavoro del vivaista, ma anche dalla sua onestà. La cosa migliore è creare un rapporto di fiducia con il vivaista, in modo da non incorrere in cattive sorprese. In fondo si tratta del fornitore della nostra materia prima, la piantina, e come in tutti i processi produttivi bisogna fidarsi dei diversi attori della catena. Diffidate da chi vende online, in quanto in questi casi il controllo da parte di chi acquista è in pratica nullo.

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